Bisogna ricordarsi che spesso le grandi aziende di un certo settore non producono solo caldaie ma anche altri dispositivi da inserire in un contesto di un impianto termico casalingo: ed ecco perché alcuni clienti potrebbero pensare di scegliere uno scaldacqua che vada a integrare il servizio offerto dal riscaldamento centralizzato e quindi dalla caldaia condominiale.
Ricordiamo anche che questo dispositivo può essere chiamato boiler e serve praticamente per riscaldare l’acqua calda sanitaria che poi quella famiglia utilizzerà per lavare la casa o per la sua igiene personale:quindi in pratica verrà utilizzato nel momento in cui c’è bisogno di acqua calda.
Facendo questa scelta non avrebbe senso collegare oltre lo scaldabagno una caldaia perché comunque anche la caldaia riscalda l’acqua, però c’è già a livello condominiale per quanto riguarda però il riscaldamento domestico.
In pratica in questi casi ci sono due alternative e cioè o avere una caldaia centralizzata condominiale per il riscaldamento domestico e in più acquistare uno scaldabagno a gas od elettrico per riscaldare l’acqua dai sanitari in casa.
Oppure se la caldaia centralizzata non dovesse esserci se ne acquista una per la casa che servirà sia per riscaldare l’acqua che per il riscaldamento domestico :di conseguenza la utilizzeremo tutto l’anno.
Sempre per quanto riguarda lo scaldabagno ricordiamo che è un prodotto molto più semplice da gestire rispetto a una caldaia anche dal punto di vista burocratico, visto che quest’ultima prevede delle revisioni obbligatoria per legge così come l’installazione deve essere fatta da un tecnico specializzato ,mentre queste sono tutte cose che per il boiler non sono previste.
Chiaramente però nel corso degli anni potrebbe succedere che utilizzando per molto tempo quello scaldabagno quest’ultimo potrebbe avere dei malfunzionamenti che dipenderanno più che altro il fatto che si sta verificando una naturale usura.
E anche per il fatto che magari potrebbe produrre calcare soprattutto in città dove l’acqua è molto dura e calcarea.
In pratica la produzione di calcare avviene nel momento in cui le temperature sono alte e l’acqua è calda e di conseguenza, visto che lo scaldabagno serve a generare acqua calda, il problema diventerà abbastanza serio.
Come si gestisce lo scaldabagno dal punto di vista della manutenzione
Diciamo pure che, per quanto riguarda lo scaldabagno non ci sono obblighi per tutti gli interventi che vengono richiesti a un centro di assistenza, ma sono a disposizione del cliente il quale saggiamente vuole farsi aiutare per gestire il dispositivo e per farlo funzionare al meglio.
Per esempio è bene sapere che lo scaldabagno possiede una serpentina che serve a scaldare l’acqua: ed ecco perché chiamare il tecnico per farla ripulire significa evitare ed essere sicuri che non si danneggerà, anche perché se dovesse succedere nascerebbe un grosso problema.
In ogni caso al di là dell’aspetto relativo alla manutenzione la cosa importante sarà comprare quello giusto per le nostre esigenze e il nostro budget per quelle che sono le caratteristiche della nostra abitazione.
Anche perché la scelta è molto ampia sul mercato e di conseguenza è molto meglio farsi aiutare ad un esperto per evitare di fare errori e di spendere soldi in maniera opportuna.
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Forse non sapevi che…
Lo scaldabagno è un apparecchio la cui funzione è quella di riscaldare l’acqua di un impianto idraulico locale. È molto diffuso in abitazioni/uffici con impianto di riscaldamento ambientale centralizzato o assente – in ogni caso quando non attivo per il riscaldamento dell’acqua per l’utilizzo diretto per igiene/cucina, mentre in strutture con termo autonomo spesso viene sostituito da un modello di caldaia per il riscaldamento avente anche funzione di scaldabagno. I modelli più diffusi sono lo scaldabagno elettrico e lo scaldabagno a gas. Il nome deriva dal fatto che tradizionalmente veniva installato nella stanza del bagno proprio con lo scopo di produrre solo l’acqua calda necessaria per l’igiene delle persone, in un periodo storico in cui non vi era altro genere di impianti di riscaldamento o necessità di produzione di acqua calda per usi diversi dall’igiene personale.
Tipologia
Elettrico (boiler)
Lo scaldabagno elettrico si basa sull’effetto Joule: l’energia elettrica alimenta una serpentina costituita da un resistore, la quale sviluppa calore che viene ceduto all’acqua all’interno di un serbatoio, che quindi si riscalda. È presente un termostato che tiene sotto controllo la temperatura dell’acqua e regola l’accensione e lo spegnimento della serpentina in modo da mantenere la temperatura sempre all’interno di un range di 35-60 °C. Il suo utilizzo si perfeziona miscelando l’acqua da esso riscaldata con quella (fredda) presente normalmente nell’impianto idraulico a piacimento dell’utilizzatore finale. Questo tipo di scaldabagno, detto anche boiler, trova impiego nelle abitazioni dove non sono previste spese eccessive di energia elettrica per altre cause, poiché effettua un grosso assorbimento di corrente elettrica, l’acqua impiega molto tempo a riscaldarsi e, una volta calda, a causa del limitato isolamento termico del serbatoio, tende a raffreddarsi velocemente, e la resistenza deve lavorare di continuo per mantenerla in temperatura. Esiste anche lo scaldabagno elettrico “istantaneo”, non ad accumulo, nel quale l’acqua viene scaldata solo al momento in cui ce n’è bisogno e nella quantità necessaria, ma che generalmente ha una potenza assorbita istantanea notevolmente più elevata (da 3 a oltre 10 kW) contro gli 1-2 kW di un comune boiler ad accumulo. Un tipo di boiler elettrico ad accumulo che sta prendendo piede è il sistema a pompa di calore, costituito da un boiler elettrico ad accumulo in cui il riscaldamento avviene inizialmente tramite una pompa di calore, molto più efficiente di una resistenza, fino a quando l’acqua raggiunge una temperatura intorno ai 55 °C, dopodiché il riscaldamento finale a 60 – 80 °C (anti-legionella) viene effettuato con la normale resistenza, poiché la pompa di calore è meno efficiente della resistenza alle alte temperature.
A gas (caldaia)
Lo scaldabagno a gas, invece che con una serpentina elettrica, riscalda l’acqua mediante una fiamma alimentata a gas metano, butano o GPL, modulando l’intero flusso idrico a una temperatura prefissata. A differenza dello scaldabagno elettrico, che rimane acceso anche per diverse ore per mantenere l’acqua in temperatura per colpa della normale perdita di calore dell’acqua all’interno del serbatoio, lo scaldabagno a gas accende istantaneamente la fiamma ogni volta che viene richiesta acqua calda e la spegne appena la richiesta viene interrotta, ed è quindi molto più conveniente dal punto di vista economico. Uno scaldabagno a gas è costituito da un corpo metallico contenente un tubo che corre a spirale al di sopra di una platea di ugelli per fiamma, e può utilizzare una fiamma pilota. Il funzionamento è relativamente semplice: la decompressione dell’acqua dovuta all’apertura del rubinetto apre una valvola che porta un notevole afflusso di gas agli ugelli, questo gas viene innescato dalla fiamma pilota, brucia e riscalda così l’acqua che passa nel tubo a spirale. Alla chiusura del rubinetto, la valvola toglie gas agli ugelli. La fiammella pilota deve restare sempre accesa: in caso di spegnimento accidentale (ad esempio per un colpo d’aria o una bolla nell’impianto di alimentazione a gas) una termocoppia (o un altro dispositivo di rilevazione) rileva l’assenza della fiamma e blocca completamente l’afflusso di gas fino a quando non viene eseguito un ripristino manuale, per evitare perdite di gas e conseguenti potenziali incidenti. Nei modelli più recenti la fiamma pilota è spesso sostituita da una scintilla elettrica che viene scoccata da un elettrodo o da una resistenza elettrica, che svolgono la stessa funzione (è sempre presente un rilevatore che nel caso in cui la scintilla non riesca ad accendere la fiamma manda in blocco l’apparecchio). In questo modo si ottiene un ulteriore risparmio economico, in quanto si elimina il consumo di gas dovuto alla fiamma pilota e si utilizza soltanto il gas strettamente necessario per il riscaldamento dell’acqua. Essendo dotato di dispositivi meccanici abbastanza delicati, atti a regolare il flusso dell’acqua, le case costruttrici consigliano all’atto dell’installazione di uno scaldabagno a gas l’impiego di un filtro meccanico, il quale serve a fermare le impurità solide eventualmente presenti nell’acqua di ingresso.
A legna
Lo scaldabagno a legna è un apparecchio nato nel corso del XX secolo per riscaldare l’acqua del bagno. È in uso ancora oggi, dato che il riscaldamento dell’acqua è rapido e poco costoso. Il principio di funzionamento è con alimentazione solida, in quanto il calore si ottiene bruciando legna nel fornello posto sotto il serbatoio. Oggi questo dispositivo esiste anche abbinato ad alimentazione elettrica con resistenza 1000-1200W. (Wikipedia)