Pulizia Scaldabagno

 La pulizia scaldabagno fa parte di un controllo periodico che va fatto per uno dei dispositivi più importanti che abbiamo in casa, visto che ci offre l’acqua calda che possiamo usare per scopi igienici personali e domestici.

 Questo controllo va fatto ovviamente dagli esperti nell’ottica di garantire che il dispositivo sia sempre efficiente e sicuro. Però appunto per avere questa certezza non bisogna trascurarlo, ma anzi in questo articolo proprio per questo vogliamo vedere tutti i vantaggi della manutenzione pulizia regolare di un boiler, altro termine per definire lo scaldabagno e lo scaldacqua.

 Risulta quindi capire quelle che sono le procedure coinvolte, tenendo presente che si lavora soprattutto sulla sicurezza del cittadino, il quale quando si parla di queste cose è uno degli aspetti più importanti, ma anche più critici.

 Di conseguenza, nel momento in cui il tecnico durante la pulizia del dispositivo e la manutenzione dovesse identificare un problema di sicurezza o un guasto, potrà riuscire a risolverli.

 Quindi questa attenzione serve proprio a ridurre il rischio di malfunzionamenti, fughe di gas o incendi, che come sappiamo possono essere molto dannosi per le famiglie o per le singole persone.

 Di conseguenza non sarà importante solo la pulizia dei componenti dello scaldabagno, che comunque consente di capire se l’apparecchio funziona al massimo delle sue capacità per ridurre il consumo di energia, ma il tecnico si occuperà anche di fare un controllo più generico, nell’ottica di ottimizzare l’efficienza energetica.

 In definitiva la manutenzione periodica dello scaldabagno consente di allungargli la vita, visto che il tecnico per esempio si impegnerà a rimuovere accumuli di calcare e sedimenti, i quali si formano nel corso del tempo provocando molti danni e molti blocchi.

 Oltre al fatto che bisogna fare i conti con l’uso delle componenti, che a volte non vanno sostituite, per far sì che il dispositivo sia affidabile per molto tempo.

 La manutenzione dello scaldabagno quindi, nella quale è compresa pure la pulizia, servirà anche come una sorta di prevenzione, visto che il tecnico può accorgersi di eventuali problemi, intervenendo in maniera tempestiva, evitando danni che sarebbero più costosi.

 Procedure coinvolte nella manutenzione dello scaldabagno

 Per quanto riguarda inoltre le procedure che hanno a che fare con la manutenzione dello scaldacqua, innanzitutto dobbiamo ricordare che il tecnico come primo step porterà avanti una ispezione visiva dell’intero sistema per cercare di capire grazie alla sua esperienza, se ci sono segnali che hanno a che fare con danni da corrosione, o che magari comunque coinvolgono anche delle perdite.

 Essi seguiranno quindi un approfondito controllo su queste componenti interne come per esempio il serbatoio, la resistenza, o comunque altre cose che hanno a che fare con la sicurezza.

Tornando al focus dell’articolo di oggi che ha a che fare con la pulizia, ricordiamo che questa sarà importante soprattutto per quanto riguarda il serbatoio, visto che in quest’ultimo si accumulano nel tempo sedimenti, oppure in altri casi c’è addirittura bisogno di svuotare l’acqua, proprio perché lo scopo è quello di fare accurata pulizia.

 Molto spesso infine saranno controllate anche tutte le connessioni del gas e quelle elettriche, per garantire che siano sicure.

Tipologia

Elettrico (boiler)

Lo scaldabagno elettrico si basa sull’effetto Joule: l’energia elettrica alimenta una serpentina costituita da un resistore, la quale sviluppa calore che viene ceduto all’acqua all’interno di un serbatoio, che quindi si riscalda. È presente un termostato che tiene sotto controllo la temperatura dell’acqua e regola l’accensione e lo spegnimento della serpentina in modo da mantenere la temperatura sempre all’interno di un range di 35-60 °C. Il suo utilizzo si perfeziona miscelando l’acqua da esso riscaldata con quella (fredda) presente normalmente nell’impianto idraulico a piacimento dell’utilizzatore finale. Questo tipo di scaldabagno, detto anche boiler, trova impiego nelle abitazioni dove non sono previste spese eccessive di energia elettrica per altre cause, poiché effettua un grosso assorbimento di corrente elettrica, l’acqua impiega molto tempo a riscaldarsi e, una volta calda, a causa del limitato isolamento termico del serbatoio, tende a raffreddarsi velocemente, e la resistenza deve lavorare di continuo per mantenerla in temperatura. Esiste anche lo scaldabagno elettrico “istantaneo”, non ad accumulo, nel quale l’acqua viene scaldata solo al momento in cui ce n’è bisogno e nella quantità necessaria, ma che generalmente ha una potenza assorbita istantanea notevolmente più elevata (da 3 a oltre 10 kW) contro gli 1-2 kW di un comune boiler ad accumulo. Un tipo di boiler elettrico ad accumulo che sta prendendo piede è il sistema a pompa di calore, costituito da un boiler elettrico ad accumulo in cui il riscaldamento avviene inizialmente tramite una pompa di calore, molto più efficiente di una resistenza, fino a quando l’acqua raggiunge una temperatura intorno ai 55 °C, dopodiché il riscaldamento finale a 60 – 80 °C (anti-legionella) viene effettuato con la normale resistenza, poiché la pompa di calore è meno efficiente della resistenza alle alte temperature.

A gas (caldaia)

Lo scaldabagno a gas, invece che con una serpentina elettrica, riscalda l’acqua mediante una fiamma alimentata a gas metanobutano o GPL, modulando l’intero flusso idrico a una temperatura prefissata. A differenza dello scaldabagno elettrico, che rimane acceso anche per diverse ore per mantenere l’acqua in temperatura per colpa della normale perdita di calore dell’acqua all’interno del serbatoio, lo scaldabagno a gas accende istantaneamente la fiamma ogni volta che viene richiesta acqua calda e la spegne appena la richiesta viene interrotta, ed è quindi molto più conveniente dal punto di vista economico. Uno scaldabagno a gas è costituito da un corpo metallico contenente un tubo che corre a spirale al di sopra di una platea di ugelli per fiamma, e può utilizzare una fiamma pilota. Il funzionamento è relativamente semplice: la decompressione dell’acqua dovuta all’apertura del rubinetto apre una valvola che porta un notevole afflusso di gas agli ugelli, questo gas viene innescato dalla fiamma pilota, brucia e riscalda così l’acqua che passa nel tubo a spirale. Alla chiusura del rubinetto, la valvola toglie gas agli ugelli. La fiammella pilota deve restare sempre accesa: in caso di spegnimento accidentale (ad esempio per un colpo d’aria o una bolla nell’impianto di alimentazione a gas) una termocoppia (o un altro dispositivo di rilevazione) rileva l’assenza della fiamma e blocca completamente l’afflusso di gas fino a quando non viene eseguito un ripristino manuale, per evitare perdite di gas e conseguenti potenziali incidenti. Nei modelli più recenti la fiamma pilota è spesso sostituita da una scintilla elettrica che viene scoccata da un elettrodo o da una resistenza elettrica, che svolgono la stessa funzione (è sempre presente un rilevatore che nel caso in cui la scintilla non riesca ad accendere la fiamma manda in blocco l’apparecchio). In questo modo si ottiene un ulteriore risparmio economico, in quanto si elimina il consumo di gas dovuto alla fiamma pilota e si utilizza soltanto il gas strettamente necessario per il riscaldamento dell’acqua. Essendo dotato di dispositivi meccanici abbastanza delicati, atti a regolare il flusso dell’acqua, le case costruttrici consigliano all’atto dell’installazione di uno scaldabagno a gas l’impiego di un filtro meccanico, il quale serve a fermare le impurità solide eventualmente presenti nell’acqua di ingresso.

A legna

Lo scaldabagno a legna è un apparecchio nato nel corso del XX secolo per riscaldare l’acqua del bagno. È in uso ancora oggi, dato che il riscaldamento dell’acqua è rapido e poco costoso. Il principio di funzionamento è con alimentazione solida, in quanto il calore si ottiene bruciando legna nel fornello posto sotto il serbatoio. Oggi questo dispositivo esiste anche abbinato ad alimentazione elettrica con resistenza 1000-1200W. (Wikipedia)

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