Installazione scaldabagno

Quando parliamo del servizio di installazione scaldabagno come facciamo in questo articolo stiamo parlando di un processo molto importante che richiede varie fasi e soprattutto richiede l’intervento di esperti nel settore che hanno le competenze e soprattutto hanno anche le autorizzazioni per poterlo portare a termine in maniera efficiente e in maniera sicura.

Chiaramente dobbiamo subito specificare che comunque esistono sia gli scaldabagni elettrici quelli a gas che hanno delle differenze da vari punti di vista, anche per quanto riguarda le varie fasi alle quali facevamo riferimento.

Ad esempio, per quanto riguarda l’installazione di uno scaldabagno a gas e ci sarà da eseguire una prima valutazione iniziale dell’area in cui deve essere installato questo scaldabagno e questo significa per esempio determinare la posizione più adatta andando a cercare il sistema di gas esistente.

Quindi dovrà valutare la distanza dalla fonte di gas principale ad un posizionamento adeguato che poi sarà utile per l’accessibilità per i vari interventi di manutenzione ordinaria futuri e anche per il tiraggio dei fumi di scarico.

E anzi a proposito potrebbe essere necessario installare un sistema di evacuazione di questi fumi e parliamo di camino o canna fumaria e questo perché i gas devono essere espulsi all’esterno dell’edificio altrimenti diventerebbero pericolosi.

Per quanto riguarda la preparazione bisogna collegare l’apparecchio alla linea di gas esistente installando tubature e raccordi e assicurandosi che la pressione del gas sia regolata correttamente.

Quando arriviamo invece alla fase dell’installazione effettiva bisogna collegare l’apparecchio alla tubatura del gas e fissarlo saldamente al pavimento alla parete e dipende dal modello che abbiamo scelto.

Così come sarà molto importante stare attenti ai componenti elettrici dello scaldabagno effettuando le varie connessioni per sempre con l’obiettivo di evitare le perdite di gas, che sono poi quelle più pericolose quando si parla di questi scaldabagni che poi è la stessa cosa di quando si parla delle caldaie.

E in ogni caso teniamo presente che poi dovranno essere eseguiti di test di tenuta e di sicurezza, nel senso che poi il tecnico accenderà lo scaldabagno e regolerà le impostazioni per avere la garanzia di funzionamento rispetto alla fornitura di acqua calda.

Sia quando parliamo di installazione di uno scaldabagno a gas che di uno scaldabagno elettrico bisogna stare attenti sempre ai dettagli

Facendo riferimento invece all‘installazione di uno scaldabagno elettrico per quanto riguarda la valutazione e quindi per quanto riguarda la scelta della posizione non c’è differenza con il procedimento di quelli a gas, semplicemente i tecnici dovranno controllare l’accesso alla rete elettrica principale e la capacità del circuito esistente.

Durante la preparazione invece bisogna collegare l’apparecchio al circuito elettrico principale dell’edificio, circuito che deve avere la capacità e la protezione adeguata a gestire il carico dello scaldabagno e quando serve bisogna installare una valvola di sicurezza e un sistema di controllo della temperatura.

Tipologia

Elettrico (boiler)

Lo scaldabagno elettrico si basa sull’effetto Joule: l’energia elettrica alimenta una serpentina costituita da un resistore, la quale sviluppa calore che viene ceduto all’acqua all’interno di un serbatoio, che quindi si riscalda. È presente un termostato che tiene sotto controllo la temperatura dell’acqua e regola l’accensione e lo spegnimento della serpentina in modo da mantenere la temperatura sempre all’interno di un range di 35-60 °C. Il suo utilizzo si perfeziona miscelando l’acqua da esso riscaldata con quella (fredda) presente normalmente nell’impianto idraulico a piacimento dell’utilizzatore finale. Questo tipo di scaldabagno, detto anche boiler, trova impiego nelle abitazioni dove non sono previste spese eccessive di energia elettrica per altre cause, poiché effettua un grosso assorbimento di corrente elettrica, l’acqua impiega molto tempo a riscaldarsi e, una volta calda, a causa del limitato isolamento termico del serbatoio, tende a raffreddarsi velocemente, e la resistenza deve lavorare di continuo per mantenerla in temperatura. Esiste anche lo scaldabagno elettrico “istantaneo”, non ad accumulo, nel quale l’acqua viene scaldata solo al momento in cui ce n’è bisogno e nella quantità necessaria, ma che generalmente ha una potenza assorbita istantanea notevolmente più elevata (da 3 a oltre 10 kW) contro gli 1-2 kW di un comune boiler ad accumulo. Un tipo di boiler elettrico ad accumulo che sta prendendo piede è il sistema a pompa di calore, costituito da un boiler elettrico ad accumulo in cui il riscaldamento avviene inizialmente tramite una pompa di calore, molto più efficiente di una resistenza, fino a quando l’acqua raggiunge una temperatura intorno ai 55 °C, dopodiché il riscaldamento finale a 60 – 80 °C (anti-legionella) viene effettuato con la normale resistenza, poiché la pompa di calore è meno efficiente della resistenza alle alte temperature.

A gas (caldaia)

Lo scaldabagno a gas, invece che con una serpentina elettrica, riscalda l’acqua mediante una fiamma alimentata a gas metanobutano o GPL, modulando l’intero flusso idrico a una temperatura prefissata. A differenza dello scaldabagno elettrico, che rimane acceso anche per diverse ore per mantenere l’acqua in temperatura per colpa della normale perdita di calore dell’acqua all’interno del serbatoio, lo scaldabagno a gas accende istantaneamente la fiamma ogni volta che viene richiesta acqua calda e la spegne appena la richiesta viene interrotta, ed è quindi molto più conveniente dal punto di vista economico. Uno scaldabagno a gas è costituito da un corpo metallico contenente un tubo che corre a spirale al di sopra di una platea di ugelli per fiamma, e può utilizzare una fiamma pilota. Il funzionamento è relativamente semplice: la decompressione dell’acqua dovuta all’apertura del rubinetto apre una valvola che porta un notevole afflusso di gas agli ugelli, questo gas viene innescato dalla fiamma pilota, brucia e riscalda così l’acqua che passa nel tubo a spirale. Alla chiusura del rubinetto, la valvola toglie gas agli ugelli. La fiammella pilota deve restare sempre accesa: in caso di spegnimento accidentale (ad esempio per un colpo d’aria o una bolla nell’impianto di alimentazione a gas) una termocoppia (o un altro dispositivo di rilevazione) rileva l’assenza della fiamma e blocca completamente l’afflusso di gas fino a quando non viene eseguito un ripristino manuale, per evitare perdite di gas e conseguenti potenziali incidenti. Nei modelli più recenti la fiamma pilota è spesso sostituita da una scintilla elettrica che viene scoccata da un elettrodo o da una resistenza elettrica, che svolgono la stessa funzione (è sempre presente un rilevatore che nel caso in cui la scintilla non riesca ad accendere la fiamma manda in blocco l’apparecchio). In questo modo si ottiene un ulteriore risparmio economico, in quanto si elimina il consumo di gas dovuto alla fiamma pilota e si utilizza soltanto il gas strettamente necessario per il riscaldamento dell’acqua. Essendo dotato di dispositivi meccanici abbastanza delicati, atti a regolare il flusso dell’acqua, le case costruttrici consigliano all’atto dell’installazione di uno scaldabagno a gas l’impiego di un filtro meccanico, il quale serve a fermare le impurità solide eventualmente presenti nell’acqua di ingresso.

A legna

Lo scaldabagno a legna è un apparecchio nato nel corso del XX secolo per riscaldare l’acqua del bagno. È in uso ancora oggi, dato che il riscaldamento dell’acqua è rapido e poco costoso. Il principio di funzionamento è con alimentazione solida, in quanto il calore si ottiene bruciando legna nel fornello posto sotto il serbatoio. Oggi questo dispositivo esiste anche abbinato ad alimentazione elettrica con resistenza 1000-1200W. (Wikipedia)

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